mercoledì 14 dicembre 2011

Antichi mestieri: “SU CASTIADORI”



“S’UMBRAGU DE SU CASTIADORI”
di Giuseppe Mocci


S’umbragu era, fino alla fine degli anni sessanta del secolo scorso, una sorta di capanna di frasche o tettoia sopraelevata, sede e recapito di Su Castiadori, cioè il guardiano delle vigne di una ben determinata zona agricola. 
A Riola, allora, c’erano quattro o cinque zone densamente coltivate a vite. D’estate, quindi, c’erano altrettanti umbràgusu col rispettivo Castiadori
Ricordo la zona di Prunis, dove i miei possedevano le vigne. “Su Castiadori” di questa zona era un vecchietto, di nome Tziu Demontis o 'Mòntisi, che ho avuto il piacere di conoscere, perché mio padre mi mandava qualche volta da lui per portargli delle provviste.
Era un uomo simpaticissimo e, nonostante l’età avanzata, molto attivo. Era sempre in movimento.
Non saliva quasi mai sopra “s’umbragu”, che lui chiamava sa pinnetta”; questa, lui la considerava una specie di spaventapasseri, anzi spaventa ladri. Quando, stanco, si voleva riposare, si coricava da qualche altra parte, in un punto sempre diverso.
Con questa tattica Tziu Demontis otteneva ottimi risultati; mai nessuno si è lamentato del suo servizio.
Per questo lavoro egli veniva pagato in danaro, oppure con vino, olio, o con altro prezioso alimento, in proporzione all’estensione della vigna da controllare. Il servizio finiva con la vendemmia. 

foto d'epoca: Su Castiadori 

"S’umbragu"  veniva costruito, tutti gli anni, dopo la Festa di Sant’Anna, nel punto più elevato della zona, con visibilità a trecentosessanta gradi; inoltre, veniva elevato di oltre sei metri da terra, sorretto da robusti e lunghi pali (materiale che veniva fornito, gratuitamente, da mio padre, ex impresario edile). Da lassù, punto magnifico di osservazione, si poteva vedere tutta la zona circostante, dallo stagno di Mare ‘e Pontis al mare. 
Ricordo che un anno - frequentavo la V elementare - ho partecipato alla sua costruzione, e con me c’era anche un mio coetaneo, Giustino Meli, i cui genitori possedevano una vigna, la più vicina a “s’umbragu”.
Col permesso di Tziu Demontis io e Giustino, spesso, salivamo al piano alto di osservazione e sognavamo di trovarci su qualche spiaggia del Sinis, di cui non conoscevamo nemmeno il nome.
Ci bastava vedere il mare da lontano e con la fantasia ci trovavamo già in acqua a fare il bagno.



Nota:
L'ultimo "Castiadori" che ha operato nelle campagne riolesi - ricorda Benedetto Sulas - è stato, alla fine degli anni '60, primi anni '70, Tziu Felicino Meloni. Egli controllava tutta la zona di "Is Ariscas" (zona densamente coltivata  a vite), dove aveva il suo punto di osservazione sopraelevato.


Testo di Giuseppe Mocci - tutti i diritti riservati

Editing G.Linzas




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