giovedì 12 gennaio 2012

RIOLA: Appunti sulla preistoria (ipotesi) e notiziole storiche - 3a parte


Un calpestio di pecore e d'armenti
d’indomiti cavalli e d’asinelli
focosi e belli;
un tintinnio d’agricoli strumenti
ferrei e lucenti.


SERVIZI E ISTITUZIONI

Servizio Idrico

Fino agli anni ‘20 del 1900 non esisteva l'acquedotto; i riolesi, come quasi tutti i sardi residenti nei piccoli Comuni privi di acquedotto, disponevano, allora, dei pozzi nei propri cortili per gli usi alimentari; mentre per gli altri usi attingevano l'acqua dal fiume, dove si usava anche lavare i panni.

Foto d'epoca - donne lavano i panni sul fiume

L'acquedotto venne costruito, grazie alla costituzione di un Consorzio tra i Comuni di Cabras, Riola, Nurachi, Baratili e Zeddiani, negli ultimi anni '20 del secolo scorso e inaugurato nei primi anni ‘30.
Riola allora disponeva di un solo deposito pensile che serviva anche il Comune di Baratili. Già dagli anni ‘40 la maggioranza delle famiglie disponeva dell'acqua corrente in casa, e negli anni ‘50 ne disponevano tutte le famiglie, per cui l’acquedotto si rivelò insufficiente; soprattutto un serbatoio pensile per due Comuni.
Nel 1958 si verificò una sorta di guerra fra i Sindaci dei due Comuni per l’utilizzazione di questo serbatoio. Iniziò il Sindaco di Baratili (o qualcuno per lui) col forzare il portone d’ingresso, sostituzione della serratura, e manipolazione degli impianti in  favore di Baratili; in pratica il Sindaco (o chi per lui) si era sostituto al fontaniere del Consorzio.
Naturalmente, l’acqua venne a mancare a Riola; il Sindaco recatosi a controllare il serbatoio scoprì la manipolazione dell’impianto in favore di Baratili e, così, scoppiò la guerra tra i due Sindaci che durò diversi mesi con il rischio di pericolose conseguenze, date le antiche controversie di campanile fra le due comunità.
Intervenne il Prefetto, informato dai Carabinieri, e la guerra cessò. La controversia fra i due Sindaci servì per accelerare la pratica per la costruzione di un nuovo acquedotto da parte dell’ESAF, ente costituito ad hoc proprio in quel periodo. Infatti, già nei primi anni ‘60 venne costruito il nuovo acquedotto e Riola ebbe un serbatoio tutto suo, quello che si trova, ora, in via Matteotti.
Fino a pochi anni fa il Comune era servito da otto fontanelle pubbliche: tre in via Umberto I (una di fronte al Municipio, la seconda in Piazza di Chiesa e la terza nella piazzetta al bivio per via Regina Elena); una in via Sant’Anna, angolo via Trieste; una in via La Marmora; una in via Marconi; un'altra in via Garibaldi (sa ruga manna) e, l’ottava, in via Roma.
Contemporaneamente alla prima rete idrica venne costruito un lavatoio pubblico, ancora esistente, in via Umberto I; edificio destinato ora a biblioteca comunale.
Furono costruiti anche due abbeveratoi pubblici per il bestiame: uno in via Umberto I, all'uscita del paese in direzione Nurachi, sulla destra (in corrispondenza dell’abitazione della famiglia di Aldino Camedda; oggi praticamente al centro del paese); l'altro in via Roma, all'uscita per Baratili, a destra. Ne esisteva un terzo, all'uscita nord del paese (direzione Cuglieri), posizionato sulla sinistra prima del ponte, dove ora c'è lo spartitraffico per Cabras; questo era alimentato da una sorgente artesiana, chiamataFuntana Romana, perché costruita dai romani di presidio al ponte.


Servizio scolastico

Come in tutti i Comuni del Regno di Sardegna, con la legge Casati del 1859, venne istituita anche a Riola la Scuola primaria obbligatoria relativamente al corso inferiore (due classi) e a spese del medesimo Comune.
In seguito, con la legge Coppino del 1877, venne istituito il corso superiore biennale nei centri maggiori e la sua frequenza non era obbligatoria.
Con la legge Credaro del 1911 le spese per l'istruzione primaria passarono allo Stato.
Anche a Riola venne istituito il corso superiore, anche se poco frequentato.
Con la legge Gentile del 1923 l'istruzione primaria (elementare) divenne quinquennale con due cicli, il primo di due anni e il secondo di tre; mentre la frequenza obbligatoria venne portata a quattordici anni.
Fino ai primi anni ‘30 del secolo scorso frequentavano il secondo ciclo (IV e V) delle scuole elementari di Riola anche gli alunni di Nurachi e Baratili.

Foto d'epoca - classe delle elmentari -anni '20

Negli anni '30 venne costruito il nuovo caseggiato delle Scuole elementari, un fabbricato monumentale con sei ampie aule, locali per uffici e servizi igienici allora modernissimi; venne inaugurato nel 1936.
Con le leggi 459 del 1945 e 503 del 1955 l’istruzione primaria subì una nuova trasformazione: la creazione di un terzo ciclo sperimentale (VI, VII e VIII classe), portando così l’obbligo scolastico da cinque a otto anni. Dopo alcuni anni di sperimentazioni, nel 1962, con la legge n. 1859, si istituì la scuola media unica obbligatoria di tre anni, in sostituzione del terzo ciclo sperimentale della scuola primaria e delle Scuole di Avviamento, in tutti i Comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti o in Comuni consorziati per raggiungere tale limite. Da questo periodo, la scuola media unica completa quindi l'Istruzione primaria, portando la frequenza obbligatoria fino al sedicesimo anno.
Nel 1963 il Comune di Riola invitò i Comuni limitrofi di Nurachi e Baratili a costituire insieme il Consorzio per l'istituzione della Scuola Media. Accettò l'invito solo il Comune di Nurachi, con il quale si costituirà il Consorzio. Subito dopo venne istituita, a Riola, una sezione staccata della Scuola Media unificata di Cabras, con sede presso i locali del vecchio Municipio.
Nell'anno scolastico successivo alla nascita del Consorzio venne istituita la Scuola Media Unica con sede a Riola e due sezioni staccate: a Baratili e Nurachi, sempre dipendenti dalla Scuola di Riola.
La scuola venne sistemata, oltre che nei locali del vecchio Municipio, anche in altri locali privati, in attesa del finanziamento per la costruzione del suo caseggiato, il cui progetto venne presentato subito dopo la sua istituzione.
Oggi, detta Scuola ha il suo bel caseggiato con una grande palestra, con ingresso da via Roma, subito dopo il monumentale caseggiato delle Scuole Elementari (la nuova scuola media fu inaugurata nell'anno scolastico 1980-81).
Alla fine degli anni ‘60 del secolo scorso venne istituita anche la Scuola Materna, o Asilo infantile, come si chiamava allora.
A Riola non c’era mai stato un Asilo; ricordo che, negli anni trenta e quaranta, qualche bambino riolese frequentava quello di Baratili, retto molto bene da Suore;forse uno dei pochi Asili Infantili allora esistenti nei piccoli Comuni della Sardegna.
  
Sorride in cielo eterna primavera
sulla campagna tutta sfavillante;
e il sol costante
brilla giocondo sulla terra austera
di stirpe fiera
                                                                                           
  Servizio postale

Nel 1872 venne istituito a Riola un primo servizio postale a spese dei Comuni di Riola, di Baratili e di Nurachi; dai medesimi veniva nominato l’incaricato per raccogliere la posta dai tre Comuni e portarla all’Ufficio postale di Oristano.
Nel 1885 Riola divenne sede di una Collatoria di 1a classe; nel 1910, finalmente, divenne sede di Ufficio postale e serviva anche i Comuni limitrofi di Baratili e di Nurachi.
Il primo Ufficio fu aperto in via Umberto I, di fronte alla Chiesa, e aveva l’insegna Poste e Telegrafo, perché allora si faceva molto uso dei telegrammi. Il suo primo titolare è stato un riolese, chiamato Billiãu.
Oggi l’ufficio postale è ubicato in Piazza Europa (dopo aver avuto varie sedi, tra cui in via Umberto I e via Roma).


Ufficio di pubblica sicurezza

Dalla costituzione del Regno d’Italia, la pubblica sicurezza veniva curata dall’Arma dei Reali Carabinieri, che erano presenti in tutti i grossi Comuni. Col passare degli anni i carabinieri sono presenti in quasi tutti i Comuni d’Italia. Inizialmente i Carabinieri erano dei militari a cavallo armati di carabina, dalla quale presero il nome.
La Caserma dei Carabinieri venne aperta a Riola all’inizio del secolo scorso, intorno al 1910, in via Roma, dove è rimasta fino agli anni sessanta. Da qui si è trasferita in via Sant’Anna e, qualche anno dopo (previo un breve periodo in via Puccio Carta, angolo via Regina Elena), in Piazza Europa nella nuova sede; essa è sistemata in un grande locale, funzionale e dotato di automezzi.
I Carabinieri di Riola assicurano la pubblica sicurezza anche ai Comuni limitrofi di Baratili e Nurachi. Inizialmente la sicurezza pubblica a Riola e paesi vicini veniva assicurata dai Carabinieri a cavallo della Caserma di Cabras.


 Rifiuti solidi urbani - “S’àbiga”

Fino agli anni sessanta del secolo scorso, come in tutti i piccoli Comuni della Sardegna, i rifiuti solidi urbani venivano conservati in casa, in un angolo del cortile, anche per mesi.
Quando la quantità dei rifiuti diventava ingombrante, allora, si provvedeva a trasportarli nei terreni di proprietà per essere usati come fertilizzanti. Molte famiglie, però, non disponendo di un mezzo di trasporto, li buttavano negli immondezzai abusivi, i muntrõàzzusu, che si trovavano numerosi nelle periferie del paese.
Il Comune emanava al riguardo ordinanze su ordinanze di divieto di scarico, ordinanze che rimanevano sempre inascoltate, cosicché l’Ente pubblico doveva spendere continuamente per eliminare un così brutto e incivile fenomeno.
Il Comune di Riola, allora, non disponeva di un vigile urbano, né di uno stradino, andato in pensione da anni. Il vigile urbano era stato licenziato per riduzione del personale. Al riguardo, i bene informati dicevano che questo licenziamento fosse la vendetta di un Assessore che aveva preso, qualche anno prima, da semplice cittadino, una contravvenzione da quel vigile.
Nel 1960 il Comune, ridimensionata la sua pianta organica, poté finalmente disporre nuovamente di un vigile e di un cantoniere. Con la fattiva collaborazione di questi due dipendenti e dell’Arma dei carabinieri il Comune riuscì a far rispettare le sue ordinanze, fra le quali quelle riguardanti il divieto di transito del bestiame lungo le vie del paese, il divieto di tenere in casa greggi e mandrie ed il divieto di scaricare rifiuti solidi urbani nei vari immondezzai abusivi nella periferia del paese.
Fu istituito, inoltre, il servizio pubblico di raccolta a domicilio dei rifiuti solidi urbani, con una carretta, così come si faceva allora solo a Oristano. L’incaricato del servizio era il sig. Efisio Daga, (Tziu Èffisi), sempre puntuale ed efficiente.   


 I confini (con Cabras) e il patrimonio terriero

Nel dopoguerra, il confine con il limitrofo Comune di Cabras era stato modificato arbitrariamente da qualcuno, in favore dello stesso Comune di Cabras.
La modifica più evidente riguardava le località di “Benas de Marchi” e “Cuccuru Mannu”, dove pascolavano, abusivamente, centinaia di capre, appartenenti ad allevatori di Cabras.
Nel 1960 il Comune di Riola, nominata una commissione per la ricognizione del suo patrimonio terriero, ripristinò, nel giro di un anno, i confini originari col Comune di Cabras e con i proprietari dello Stagno “Mare ‘e Pontis”, cioè lo stagno di Cabras. Con questi ultimi, si arrivò ad un accordo extra-giudiziario, che prevedeva il riconoscimento della proprietà del Comune di tutte le paludi inglobate nello stagno, per centinaia di ettari; non solo, ma i medesimi proprietari si impegnarono a pagare un canone annuale di affitto di £ 3.000.000, dalla firma del medesimo accordo.
Riscattati i terreni di “Benas de Marchi” e “Cuccuru Mannu”, per complessivi ettari 200, il Comune subito dopo provvide a lottizzarli, assegnandoli a decine di coltivatori diretti. Purtroppo, dopo appena due o tre anni, quasi tutti i lotti furono abbandonati.
Nel 1964 si conclusero i lavori di bonifica delle paludi di “Mare ‘e Foghe”, cosicché il Comune, qualche anno dopo, predispose un piano di utilizzazione di questi terreni. Ma, data l’esperienza negativa del piano di lottizzazione di Benas de Marchi/Cuccuru Mannu degli anni precedenti, questa volta il Comune fece predisporre due soli lotti, che vennero assegnati, come è noto, a due imprenditori della zona. Un lotto, quello più grande, ha dato ottimi risultati; infatti, nell’azienda che vi è stata realizzata hanno trovato occupazione una decina di operai fissi e qualche decina di stagionali; non solo, ma il Comune ha sempre incassato un congruo canone d’affitto. L’altro lotto invece non ha dato grandi risultati, perché dopo qualche anno morì l’affittuario; gli eredi lo abbandonarono o lo subaffittarono.


Il Monte Granatico (o Frumentari)

Il Monte Granatico era una vera e propria Banca del Grano.
Essi vennero istituiti per prestare il grano da semina agli agricoltori poveri  con l’obbligo della restituzione dopo il raccolto. Lo scopo della loro istituzione era quello di arginare la piaga dell’usura a danno degli agricoltori poveri e assicurare loro il grano e l’orzo  necessari per la semina. 
Il più antico in Italia è quello di Foligno, risalente al 1488 e si chiamava “Mous Frumentario”.
In Sardegna  furono istituiti e funzionanti intorno agli anni 1637/40 dal vescovo di Ales. Già nel 1767 i Monti Frumentari nell’Isola era centinaia e vennero riorganizzati e amministrati, localmente, dal clero. L’amministrazione centrale  venne affidata ad una giunta generale, presieduta dal  Viceré. Facevano  parte della giunta  i rappresentanti dei tre Stamenti, un segretario incaricato del controllo dei Monti e dell’esecuzione  delle decisioni della giunta. Nel 1851 in Sardegna operavano trecentosessanta Monti.
Accanto ai Monti Granatici furono istituiti i “Monti Nummari”, cioè delle banche  che dovevano prestare ai contadini poveri il denaro, a eque condizioni, per l’acquisto di animali e strumenti di lavoro.
Nel 1927 i Monti vennero trasformati in “Casse Comunali di Credito Agrario"; nel 1953 le Casse Comunali vennero assorbite dal Banco di Sardegna.

Edificio ex Monte Granatico

Anche Riola ebbe il suo monte granatico,  fin dal 1761, e operò  fino al 1927. La sua sede  era ubicata in via Depetris, angolo via Regina Giovanna.  In questa medesima sede hanno operato anche  “La Cassa Comunale” prima e dopo il Banco di Sardegna; quest’ultima trasferitasi recentemente in Corso Umberto I.
Naturalmente ora è il Banco di Sardegna che eroga i prestiti agli agricoltori, generalmente a tasso agevolato sulla base di leggi regionali e/o nazionali.


Illuminazione pubblica

Riola, ad eccezione di Oristano, è stato il primo Comune dell’attuale provincia a rinnovare l’impianto di illuminazione pubblica. Nel 1960 l’impianto era costituito da pali in legno o supporti metallici sui muri, che reggevano un porta lampada fatto da un semplice piatto di latta con al centro una lampadina. In seguito, nel 1961, fu realizzato il primo lotto di illuminazione al neon, con eleganti pali metallici che reggevano delle belle lampade lungo le due vie principali: Via Roma e Via Umberto I. Seguirono poi gli altri lotti, che consentirono di completare uno dei primi impianti moderni di illuminazione pubblica, di cui ancora oggi Riola gode.


E dal placido mar che lungi tace
spira una fresca serotina brezza
come carezza;
regna sul borgo che solenne giace
amore e pace


Campo sportivo

Nel 1963/64 furono completati i lavori di bonifica di “Mare ‘e Foghe” e il Comune poté così utilizzare tutti i terreni di sua proprietà nel comprensorio bonificato.
Fra questi terreni, quello più vicino al paese e idoneo per la costruzione di un campo sportivo era quello prima del ponte sulla destra, denominato “Sa cottighedda”. Il Comune, perciò, deliberò in tal senso e realizzò un campo regolamentare di calcio, con locali spogliatoi e una semplice recinzione. Al riguardo si evidenzia che il paese non disponeva di un campo di calcio vero e proprio; per tanti anni la squadra locale si allenava e giocava le sue partite in campi improvvisati, generalmente nelle aie e, spesso, solo d’estate.

Foto d'epoca - formazione calcistica Landini Riola

L’impianto sportivo, parecchi anni dopo, è stato ingrandito e dotato di un campo di tennis e di uno di palla canestro. In seguito, è stata sistemata anche l’area antistante il campo sportivo, fino alla strada e lungo un tratto del fiume, con l’impianto di un bel prato verde e l’innalzamento di due collinette, riproducenti quelle famose del Sinis, “Monte ‘e Palla” e “Monte ‘e Trigu”, che da sempre costituiscono il simbolo specifico della comunità agricola-pastorale di Riola.
Oggi, questa bella area, dotata anche di un punto di ristoro (Ristorante-Pizzeria), è molto frequentata. Essa merita veramente una visita e costituisce il fiore all’occhiello della Comunità.


Il Mercato Civico

Negli anni ’60 fu realizzato il Mercato Civico in via La Marmora; istituzione utilissima sotto gli aspetti igienici e sanitari. Fino ad allora, infatti, a Riola, come in tutti i piccoli Comuni, si usava comprare i pesci dai pescivendoli ambulanti, quasi sempre sprovvisti delle necessarie autorizzazioni sanitarie. Con l’apertura del Mercato, sotto il controllo giornaliero delle autorità igienico-sanitarie, cessarono gli antichi e antigienici costumi, spesso causa di infezioni e malattie.


Il nuovo Municipio

Sede del nuovo Municipio

Il Nuovo Municipio venne costruito all'inizio degli anni '70 in via Umberto I, essendo ormai insufficiente il vecchio edificio di via Roma, che ospitava anche parte delle locali Scuole Medie. Forse, oggi, anche questi locali sono diventati insufficienti, dato il grande sviluppo che hanno assunto i nuovi servizi delegati dalla Regione Autonoma della Sardegna ai Comuni.


Il Sevizio igienico sanitario 

Questo servizio, praticamente, venne istituito in tutti i Comuni (a loro spese) dopo la prima guerra mondiale, negli anni ‘20. Il servizio comprendeva il medico, il veterinario e l’ostetrica.
I piccoli Comuni furono accorpati in Consorzi Sanitari. Anche Riola venne dotato di un Servizio Medico Sanitario consortile, che comprendeva un medico e l'ostetrica. A capo del consorzio,  di cui facevano parte anche i Comuni di Baratili e Nurachi, era preposto lo stesso comune di Riola, che organizzava, gestiva e anticipava le spese. 
Per quanto riguarda il servizio veterinario, fu istituito un altro Consorzio a cui appartenevano i Comuni di Cabras, Nurachi, Riola e Baratili (il comune di Cabras era capo consorzio). Il primo veterinario è stato un certo Dottor Cubeddu.
A Riola l’ambulatorio comunale si trovava in una ampia sala del Municipio vecchio, a piano terra, in via Roma 1;  Il primo medico condotto è stato un certo Dottor Rampini
In seguito, venne realizzato un piccolo ambulatorio vicino al Lavatoio comunale, che presto divenne inagibile a causa del terreno di sedime ed abbattuto.
Nel 1974 venne costruito il nuovo Ambulatorio Comunale, con ampio parcheggio, in via Petrarca.  
L’ostetrica non aveva sede ufficiale, perché operava nella casa della partoriente. La prima ostetrica è stata la Signora Maria Brau, continentale.
Prima dell’arrivo della levatrice, a Riola, come in tutti i piccoli Comuni, operava in Sardegna “Sa Maista 'e Pàttusu”. L’ultima, a Riola è stata la signora Sias (mi pare Anna). La chiamavano “Sa Maista” perché, allora, essa era considerata una professionista. Tutti i professionisti si chiamavano “Su Maistu”; maistu 'e pànnusu il sarto; maistu e linna, il falegname; ecc.ecc.
"Sa Maista 'e pàttusu" di Riola continuò, vita natural durante, la sua attività, ma come collaboratrice dell’ostetrica.
Con la Riforma sanitaria della L. n.833 del 1978, i predetti servizi ed altri attinenti le varie specialità vengono svolti dal S.S.L. (Servizio Sanitario Locale), a spese dello Stato (Regioni).
A Riola l’ultimo Medico condotto (svolgeva, allora, anche la funzione di Ufficiale sanitario) è stato la Dott.ssa Michela Orioni Zoncu, che divenne automaticamente Medico di famiglia; l’incarico di Ufficiale sanitario fu assegnato al Dott. Armando Zoncu, perché con la predetta riforma l’Ufficiale sanitario si interessa solo dell’Igiene pubblica e di quant’altro attinente nell’ambito del Comune.
In Sardegna ci sono otto A.S.L. (Aziende Sanitarie Locali) che si dividono in U.S.L. (Unità Sanitarie Locali); ogni ASL è dotata di una o più Unità Ospedaliere (U.O.). Il Comune di Riola fa parte dell’ASL n. 5, U.S.L. e U.O. di ORISTANO.

  
Il Cinema

Nel 1950 fu realizzata in via Umberto I una sala cinematografica, con 200 posti a sedere; veniva aperta il sabato, la domenica e negli altri giorni festivi. Nell’angusta sala venivano proiettati film di tutti i generi; i frequentatori non erano molti.
Il Cinema rimase aperto per una decina di anni. Con l’avvento della Televisione, come in tutti i piccoli Comuni, questo è stato chiuso e trasformato in locale Bar: il Bar “Sa Barritta” di via Umberto I (l’attuale sala giochi del Bar, negli anni ’70, è stata utilizzata anche come discoteca).


Comunità civile

Oggi Riola Sardo, pur essendo una piccola comunità, offre tutte le possibilità di una vita regolare, sana e operosa, perché dispone di tutte le istituzioni civili e religiose, di vie e piazze ben sistemate, di una buona rete commerciale. Il paese è poi vicino ad una città, Oristano, alla quale è collegata da un efficiente servizio pubblico di trasporto.
Riola dispone inoltre di un Albergo, di alcuni B & B e di una decina di Agriturismi, dislocati nelle vicine verdi campagne. Non solo, ma già alcuni forestieri vi hanno acquistato casa per le vacanze estive, data anche la vicinanza alle tante bellissime spiagge del Sinis.

Testo a cura di Giuseppe Mocci - tutti i diritti riservati.

Editing G.Linzas
(i versi sono tratti dalla poesia "Il mio villaggio" di E. Zoncu)

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