lunedì 20 giugno 2011

STORIA MEDIOEVALE DELLA SARDEGNA (sintesi - 4ª parte)


MARIANO II  (1240/1297)

Dal Prof. F.C. Casula apprendiamo che Mariano era figlio di Pietro II de Bas Serra, morto nel 1241, quando lo stesso Mariano aveva appena un anno.  Pertanto “fu sotto la tutela di Guglielmo di Capraia, che si fece riconoscere dal papa Giudice effettivo di Arborea”.
Alla morte di Guglielmo, avvenuta nel 1264, Mariano “divenne sovrano - in consorte - con Nicolò, figlio piccolo di Guglielmo”.
Dal 1273, anno in cui probabilmente morì Nicolò, egli agì come unico re; cioè divenne Giudice di Arborea.
Dal medesimo Prof. Casula e da altri storici sappiamo che Mariano II de Bas Serra è un personaggio storicamente definito. Da questo Giudice inizia la Storia vera del Giudicato di Arborea.
Egli rinforzò la città, ricostruendo possenti mura e allargandole, per includere una parte rimasta fuori dalle mura precedenti: in particolare incluse tutta la zona dove sorgevano la chiesa di S. Antonio e la cattedrale, a ovest della città.
Costruì anche le possenti torri: a nord Porta 'e Ponte o Porta Manna; a ovest la Porta 'e Mari; a est esisteva già una torre, chiamata Portixedda.

Torre di Mariano II  - Porta  'e Ponte  (foto tratta da Sardegna Digital Library)
Porta 'e Mari, demolita nel 1906 (foto tratta da Editrice S'Alvure '94)

Mariano II fece edificare anche un castello-fortezza (sua residenza) e una cancelleria, nei pressi di Porta 'e Mari, abbattuti all'inizio del secolo scorso per costruirvi il carcere mandamentale, ancora in attività.
Il Giudicato di Arborea, prima di Mariano II, si estendeva, a sud-ovest, da Capo Pecora a Narbolia (Is Arenas/rio Pischinappiu), a ovest; dalla Marmilla, a sud-est, alla Barbagia, a est.
Comprendeva tutto il campidano di Oristano, fino a San Gavino, nei cui pressi esisteva un castello (Castello di Monreale). Gli abitanti sarebbero stati circa 100.000.

(il rio Pischinappiu, segnava il confine nord-ovest del Giudicato di Arborea)

(veduta aerea del castello di Monreale)

Mariano II ingrandì il Giudicato, invadendo la Nurra dei Doria e varie altre contrade del Giudicato di Torres, su cui avanzava pretese ereditarie essendo parente del defunto Giudice titolare.
Occupò il Montiferru, San Leonardo Sette Fonti (sede di Ospedale), Macomer e Burgos.
“Le sue conquiste settentrionali furono riconosciute dal papa, che lo designava vicario generale della sacrosanta Chiesa nel Regno di Logudoro”.

Secondo quanto riportato dalle Cronache pisane, Mariano II era anche un cittadino “giurato” di Pisa, dove abitò spesso in una casa (dotata di  torre) di sua proprietà, in zona di Ponte Vecchio.
A Pisa era particolarmente legato, “si era sposato con la figlia di Andreotto Saraceno Caldera, l'ammiraglio della flotta Pisana, ed era divenuto fautore del Conte Ugolino della Gherardesca, quando, nell'estate del 1287, si era imparentato con lui tramite il matrimonio - per verba - del figlio minorenne Giovanni (detto Chiano) con la figlia del conte, Giacomina.
Mariano II si mantenne partigiano dei Gherardesca ugoliniani, accasandosi in seconde nozze con una parente dei Gherardesca medesimi.
Pare che egli aspirasse a unire tutta la Sardegna al suo Giudicato e, allo scopo, avrebbe pagato, inutilmente, 5.000 fiorini d'oro ad un alto prelato di Pisa, per ottenere l'investitura dalla chiesa.

Mariano II morì nel 1297, lasciando il Giudicato al legittimo erede Giovanni/Chiano, ancora minorenne.
“La sua effigie è ravvisabile in altorilievo a mezzo busto con corona, scettro e sfera in una nicchia sul fianco settentrionale della chiesa cattedrale di San Pantaleo a Dolianova”.

Testo a cura di Giuseppe Mocci

Nessun commento:

Posta un commento