Domenica 23 Marzo si è concluso a Riola il primo weekend di appuntamenti di ARTE³ (Arte al Cubo), il festival multi-artistico ideato dalla Consulta Giovani di Palmas Arborea, realizzato in collaborazione con la Consulta Giovani di Riola Sardo, il cui obiettivo è quello di coniugare cultura, valorizzazione del territorio ed eco-sostenibilità.
La manifestazione, giunta ormai alla sua terza edizione, ha conservato la concezione originaria di rassegna culturale dal formato innovativo, capace di raccogliere attorno a un unico tema diverse forme d’arte e di promuovere le aziende e i prodotti tipici locali.
Il tema che fa da filo conduttore all’edizione del 2014 è quello delle “STORIE” nella sua accezione più ampia.
In particolare, il tema delle “storie”, in questo primo fine settimana di Riola, è stato sviluppato con una serie di eventi e iniziative che hanno riscontrato un buon gradimento.
Tutti gli appuntamenti in programma si sono tenuti nel Centro Polivalente di piazza Europa, presso il quale è stata allestita una mostra eccezionale di quadri del pittore riolese Giantore Carta.
Nelle giornate di sabato e domenica mattina si è tenuto un laboratorio di fotografia, curato dal fotografo professionista Alessandro Toscano, cui hanno partecipato una quindicina di ragazzi e ragazze.
I corsisti, dopo aver svolto una parte teorica, armati di macchine fotografiche sono andati per le vie del paese a catturare delle immagini che, a loro modo, raccontano storie e situazioni interessanti (persone, visi, scorci, ecc.). Una selezione delle migliori fotografie è stata proiettata nella serata di domenica.
I corsisti, dopo aver svolto una parte teorica, armati di macchine fotografiche sono andati per le vie del paese a catturare delle immagini che, a loro modo, raccontano storie e situazioni interessanti (persone, visi, scorci, ecc.). Una selezione delle migliori fotografie è stata proiettata nella serata di domenica.
Gli appuntamenti del sabato pomeriggio hanno avuto per protagonista Loredana Lipperini, (giornalista-scrittrice, conduttrice radiofonica e blogger) che, in un primo incontro-lettura per bambini, alle ore 16,00, ha dialogato con l’autore Andrea Pau.
Alle 18,30, dopo un aperitivo con degustazione di prodotti tipici locali (ottima la vernaccia), la Lipperini e l’autrice Francesca Madrigali hanno invece dialogato sul tema del “web”, cioè su come la rete ha stravolto il concetto di identità e il nostro modo di confrontarci con gli altri (argomenti trattati dalla Lipperini, nel suo libro “Morti di fama” scritto a quattro mani con Giovanni Arduino). Tra il pubblico in sala era presente Michela Murgia.
Nel
tardo pomeriggio di domenica si è tenuto l’appuntamento dedicato alle “Storie
Paesane”, con la presenza di Dolores Turchi (studiosa di tradizioni popolari e autrice
di numerosi libri, cui è stata recentemente conferita la cittadinanza onoraria di
Riola), Benedetto Sulas, Gilberto Linzas e Camillo Tratzi.
L’incontro
è stato moderato dal presidente della Consulta Giovani di Riola, Fabrizio Trogu,
che, insieme al sindaco Ivo Zoncu, ha anche introdotto la serata con un ricordo commosso e una dedica a Gianni Cocco e Benedetto Salaris.
foto Alec Cani (tratta dalla pagina facebook di Arte 3)
La
Turchi, dopo la proiezione di un’intervista filmata riguardante la
testimonianza oculare di un’anziana donna sull’operato de “s’accabadora”, ha
catturato l’attenzione del pubblico parlando approfonditamente dei modi e dei
mezzi con cui si praticava un tempo l’eutanasia in Sardegna e delle credenze
che erano all’origine di questa antica pratica.
Sull’argomento sono intervenuti brevemente Camillo Tratzi, che ha rivolto alcune domande alla Turchi, e Benedetto Sulas, il quale ha raccontato che la figura
di una “accabadora”, intorno agli anni ’50, era presente quasi certamente anche
a Riola. Una delle particolarità di questa “accabadora” consisteva nel fatto
che, dopo aver praticato l’eutanasia utilizzando un cuscino, ella poneva un
fiammifero vicino alla bocca della persona per verificare che non vi fosse più
respiro.
Benedetto
Sulas ha poi
illustrato le particolarità del riolese, lingua di confine che ha le
caratteristiche del campidanese, soprattutto per quanto riguarda la morfologia,
ma che subisce l’influsso del logudorese nella fonetica.
E’
seguita la lettura da parte di Fabrizio Trogu di un divertente racconto di
Giuseppe Mocci - “Sa Mototzicretta” – pubblicato nel blog Is Arrioresus.
Ciò ha consentito di introdurre Gilberto Linzas, ideatore e curatore del blog, il quale è intervenuto parlando di un personaggio riolese vissuto nella seconda metà del secolo scorso, Tzia Arrosa 'Ochi, una figura femminile fuori dal comune che svolgeva il servizio di trasporto pubblico con la diligenza (su breki) sulla tratta Riola-Nurachi-Oristano.
Ciò ha consentito di introdurre Gilberto Linzas, ideatore e curatore del blog, il quale è intervenuto parlando di un personaggio riolese vissuto nella seconda metà del secolo scorso, Tzia Arrosa 'Ochi, una figura femminile fuori dal comune che svolgeva il servizio di trasporto pubblico con la diligenza (su breki) sulla tratta Riola-Nurachi-Oristano.
Si è parlato poi de “sa maimoa”, rito tradizionale legato all'antichissimo culto delle acque che, sino alla fine degli anni '60, si svolgeva a Riola nella giornata del primo di maggio (Benedetto Sulas); della villeggiatura dei riolesi nelle capanne di Su Pallosu (Gilberto Linzas), con il
racconto di episodi e aneddoti divertenti da parte di Camillo Tratzi.
Al termine della serata agli ospiti e al pubblico è stato offerto un aperitivo con degustazione di prodotti tipici locali.
I prossimi appuntamenti del festival si terranno a Palmas Arborea il 29-30 marzo (clicca qui per vedere il programma)
g.l.
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