Nel 1980 le radio libere
impazzavano nell’etere; era un fenomeno legato alla musica e alla cosiddetta
“controcultura” che contagiava i giovani in tutta Italia. Le radio libere, in particolare, sfruttavano
le aperture e le possibilità offerte dal vento di libertà e di anarchia degli
anni '70.
Anche nei paesi della nostra
provincia - da Oristano a Terralba, a Cabras, fino ai centri più piccoli - i
giovani scoprivano un nuovo modo di comunicare attraverso le radio, che sorgevano con estrema facilità. Erano sufficienti poche semplici attrezzature: un
amplificatore di pochi watt, un’antenna, un mixer, due piatti, un registratore
a cassette, alcuni dischi, e il gioco era fatto.
Ex sede di Radio Riola Sound (oggi Locanda Liliana Bellu)
Nasceva così, in questo modo, anche la prima e unica radio libera del paese, “RADIO RIOLA SOUND”, che aveva sede nell’ex caserma dei carabinieri in via Roma, storica palazzina di fine ottocento di proprietà dei fratelli Nicola e Vincenzo Carta.
Lo “studio per le trasmissioni” era situato al primo piano, di fianco al laboratorio fotografico. Ricordo ancora la piccola postazione radio, delimitata da un separé fatto con le canne tappezzato di adesivi e poster, dotato di un finestrotto rettangolare. Alla conduzione dei programmi radiofonici si alternavano i
ragazzi che avevano creato la radio; tra questi Ezio e Mauro Saba,
Ercole Mastinu, Tiziano Porta, Berto Daga, Angelino Zichi e altri ancora.
Al piano terra dell'edificio, nella prima stanza a sinistra, c’era la biblioteca del Centro di Cultura Popolare UNLA (Benedetto Sulas fungeva da bibliotecario), mentre nella grande sala all’ingresso campeggiava un grande tavolo da ping-pong sempre occupato.
Avevo dodici anni, allora, e
frequentavo le scuole medie. Il pomeriggio mi sintonizzavo sulle frequenze di “Radio
Riola Sound” ed ascoltavo i programmi che erano fatti soprattutto di dediche intervallate da pubblicità di attività commerciali del
paese. Venivano trasmessi i successi
italiani e stranieri del momento (una delle voci che ricordo con più simpatia è
quella di Ercole Mastinu, scomparso troppo presto, alcuni anni fa).
Ogni tanto mi recavo alla sede
della radio, affascinato e attratto da quell'ambiente così interessante e divertente, luogo
di ritrovo per tanti giovani.
Purtroppo l’esperienza della radio
non ebbe vita lunga. Durò forse un anno o poco più e non so dire, di preciso,
per quale ragione terminò.
Gli anni ‘70 e i primi anni ’80,
per come li ricordo io, furono comunque anni di grande fermento culturale. A
Riola, il Centro di Cultura era attivo su molti fronti: gruppo teatrale,
laboratorio di fotografia, attività sportive. Molti giovani, appassionati di
musica, iniziavano a suonare strumenti musicali creando delle piccole band, i “Complessini”, come si chiamavano allora. Ci si riuniva per provare in vecchi locali, magazzini, cantine, ecc. Ricordo in particolare le
prove di un gruppo nell’ex macelleria Putzolu, nella via principale, vicino al "Bar Vernaccia Enna" gestito da Tzia Maria Pinna (anche questo un locale "storico", punto di ritrovo di giovani, chiuso ormai da tempo).
Era anche il periodo delle
discoteche e di “Sa Barritta”, affollata di novelli John Travolta. Ma questa è
un’altra storia.
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