“S’UMBRAGU DE SU CASTIADORI”
di Giuseppe Mocci
“S’umbragu” era, fino alla fine degli anni sessanta del secolo scorso, una sorta di capanna di frasche o tettoia sopraelevata, sede e recapito di “Su Castiadori”, cioè il guardiano delle vigne di una ben determinata zona agricola.
A Riola, allora, c’erano quattro o cinque zone densamente coltivate a vite. D’estate, quindi, c’erano altrettanti “umbràgusu” col rispettivo “Castiadori”.
Ricordo la zona di “Prunis”, dove i miei possedevano le vigne. “Su Castiadori” di questa zona era un vecchietto, di nome Tziu Demontis o 'Mòntisi, che ho avuto il piacere di conoscere, perché mio padre mi mandava qualche volta da lui per portargli delle provviste.
Era un uomo simpaticissimo e, nonostante l’età avanzata, molto attivo. Era sempre in movimento.
Non saliva quasi mai sopra “s’umbragu”, che lui chiamava “sa pinnetta”; questa, lui la considerava una specie di spaventapasseri, anzi spaventa ladri. Quando, stanco, si voleva riposare, si coricava da qualche altra parte, in un punto sempre diverso.
Con questa tattica Tziu Demontis otteneva ottimi risultati; mai nessuno si è lamentato del suo servizio.
Era un uomo simpaticissimo e, nonostante l’età avanzata, molto attivo. Era sempre in movimento.
Non saliva quasi mai sopra “s’umbragu”, che lui chiamava “sa pinnetta”; questa, lui la considerava una specie di spaventapasseri, anzi spaventa ladri. Quando, stanco, si voleva riposare, si coricava da qualche altra parte, in un punto sempre diverso.
Con questa tattica Tziu Demontis otteneva ottimi risultati; mai nessuno si è lamentato del suo servizio.
Per questo lavoro egli veniva pagato in danaro, oppure con vino, olio, o con altro prezioso alimento, in proporzione all’estensione della vigna da controllare. Il servizio finiva con la vendemmia.
foto d'epoca: Su Castiadori
Ricordo che un anno - frequentavo la V elementare - ho partecipato alla sua costruzione, e con me c’era anche un mio coetaneo, Giustino Meli, i cui genitori possedevano una vigna, la più vicina a “s’umbragu”.
Col permesso di Tziu Demontis io e Giustino, spesso, salivamo al piano alto di osservazione e sognavamo di trovarci su qualche spiaggia del Sinis, di cui non conoscevamo nemmeno il nome.
Ci bastava vedere il mare da lontano e con la fantasia ci trovavamo già in acqua a fare il bagno.
Col permesso di Tziu Demontis io e Giustino, spesso, salivamo al piano alto di osservazione e sognavamo di trovarci su qualche spiaggia del Sinis, di cui non conoscevamo nemmeno il nome.
Ci bastava vedere il mare da lontano e con la fantasia ci trovavamo già in acqua a fare il bagno.
Nota:
L'ultimo "Castiadori" che ha operato nelle campagne riolesi - ricorda Benedetto Sulas - è stato, alla fine degli anni '60, primi anni '70, Tziu Felicino Meloni. Egli controllava tutta la zona di "Is Ariscas" (zona densamente coltivata a vite), dove aveva il suo punto di osservazione sopraelevato.
Testo di Giuseppe Mocci - tutti i diritti riservati
Editing G.Linzas
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