martedì 9 maggio 2023

Riola: Cartografia dell’ ‘800 - i confini territoriali; le paludi (2ª parte)


Il territorio di Riola


1 . Foglio Unione territorio di riola (1883-84)

2. Mappa d'insieme dei territori dei Comuni di Riola e San Vero Milis (1856)

Il territorio  del comune di Riola è rappresentato nella sua totalità  nel Foglio di Unione in scala 1:25.000; Foglio che unisce le frazioni identificate con le 24 lettere dell’alfabeto, dalla A alla Z, comprese K,X,Y (si veda la mappa n. 1).  Tutte le mappe portano la firma del Geometra Antonio Costa,  curatore ed estensore delle stesse. 

Nel sito dell’Archivio di Stato è pubblicata anche una mappa d’insieme dei territori dei Comuni di  Riola e di San Vero Milis risalente al 1856 (si veda la mappa n. 2), quindi precedente di circa 30 anni, che riporta la seguente intitolazione: 
“Tipo geometrico dei territori di San Vero Milis e  Riola alla scala di 1 al 50.000 colle proposte pell’aggregazione del salto staccato del Sinis di S.V. Milis al rimanente territorio dello stesso Comune”, firmata dall’Ispettore del Censimento Prediale Santini

Quest’ultima mappa parrebbe fissare in via definitiva i  confini amministrativi dei due comuni, che appaiono sostanzialmente invariati rispetto a quelli indicati dalle mappe successive del 1883-84 e a quelli attuali. Se ne deduce, pertanto, che le vertenze che si erano protratte nei secoli  precedenti con i comuni circonvicini (San Vero Milis e Seneghe in primo luogo) già nella metà del diciannovesimo secolo erano da considerarsi ormai superate.

Dalla veduta d’insieme, il territorio di Riola assume quasi  la forma di una chiocciola con il collo allungato in direzione ovest, verso Su Cuccuru Mannu, dove  si affaccia per un breve tratto sul Mar di Sardegna: da Punta S’Incodina a Roia Su Cantaru.  All’interno dei confini Comunali è ricompresa anche parte dello Stagno di Cabras.

I principali punti di riferimento per l’individuazione e la rilevazione delle linee di confine sono costituiti da Nuraghi o altri elementi (naturali e non) facilmente individuabili: strade, colline, terreni privati o vigne, corsi d’acqua o paludi, ecc.

Nello specifico, i punti che fissano i confini amministrativi di Riola rilevati all'epoca, elencati in dettaglio, sono i seguenti:

- ad ovest, a delimitare  il  corridoio che si protende in direzione di Su Cuccuru Mannu: Nuraghe S’Imbuccada, Roccia Su Cantaru, Nuraghe Biancu, Narboni Licheri, Monte Su Spigacciu, Monte Palma, Nuraghe Benatzu Su Moru (o Nuraghe Conca Su Moru). All'interno di quest'area figurano le terre comunali, delimitate dai punti Sa Pauledda de Chiccu, Su Nuracheddu, Terreni Franco Daga e Palude Bidda Majori);

- a nord-ovest e a nord: Terra Giacinto Pinna, Nuraghe Matta Sterri, Pauli Segadroxias e Pauli Pearba, Cuccuru Bastonariu, Guardia Manna de Pischin’e Predi, Strada de  Is Ariscas, S’ungroni de Predi Madau e Riu Zuaddias; 

- a nord-est: Cuccuru Perda Niedda, Sa Mistra S'Onna (come riportato nella mappa; Mistra S'Ommu in riolese), Cojau, Fontana S. Leonardo, Rndo Lutzu Obinu;

- a est e a sud-est: Su Cannisoni, Gecca Luigi Sini, Ortalizie Rndo Santu, chiuso Salvatore Perra, Terre Fratelli Lucche, Gecca Giacinto FanariVigna Sacerdote OrrùVigna MeloniTerre Antonio Zoccheddu, Chiuso M. Podda, Gecca eredi Cadeddu, Vigna Salvatore CariaSerra Pezza, Cuccuru Su Tuffu, Pauli Sa SperturaChiuso Rndo Orrù, Su Forti (gran masso in muratura),  Pauli Lorissa, Angolo del chiuso di Giovanni Boi, Chiuso Giovanni Pili,  Paul'e Idda;

- a sud: Chiuso Parrocchia di Nurachi (sulla strada Nurachi-Baratili), Vigna Marongiu, Vigna Giovanni Bellu, Vigna Michele Sias, Cammino Is Ollaius, Vigna Sebastiano Caria, Porta Trigu, Terreni Scolopi; 

- a sud ovest (sul lato occidentale dello Stagno di Cabras) Perda Su Meriagu Mannu Nuraghe  Ziricottu, Monte Palmas.

Lungo le linee di confine sono inoltre riportati nella mappa numerosi triangolini rossi che presumibilmente indicano la presenza di massi o di grandi pietre note come “pèdrasa de lacana” che all’epoca erano posizionate per marcare con precisione i  vari punti di confine.

("pedra de làcana" ancora esistente nelle campagne tra Riola e Nurachi)

Le paludi (1)

Una delle caratteristiche più evidenti del territorio riolese è  la presenza di numerose paludi che ricoprivano non solo le aree prossime al fiume e allo Stagno di Cabras ma anche vaste aree comunali distanti diversi chilometri dal paese, quasi tutte  classificate, allora,  come “demaniali”. Paludi che storicamente hanno costituito una protezione naturale contro le incursioni dei pirati barbareschi che infestarono il Mediterraneo dal XVI° secolo fino all'inizio del XIX° (le invasioni degli arabi in Sardegna, come in tutto il  Mediterraneo, si ebbero anche alla fine del primo millennio), ma anche un grave problema sanitario legato alla malaria. 

Molte di queste paludi sono tuttora presenti, altre sono state bonificate a partire dalla metà del secolo scorso  e trasformate in terreni coltivabili.  


Paludi di maggiori dimensioni:

Mappa Sa Paui Manna, Paul'e Mistara e Su Spainteddu

Sa Pauli Manna:  situata in prossimità del paese, sulla sponda destra del fiume, si estendeva dal ponte in   direzione di San Vero Milis ricoprendo un'area molto vasta. A seguito della sua bonifica, effettuata nella seconda metà del secolo scorso, buona parte dei terreni furono  affidati in conduzione all’azienda Marcoli per diversi decenni; attualmente sono nuovamente in capo al Comune;   

Paul’e Mistara e Su Spainteddu: paludi situate sulla sponda sinistra del fiume (quindi molto vicine al paese), si estendevano in direzione Baratili unendosi alla palude Santa Barbara. Sostanzialmente, occupavano tutta l’area che oggi comprende campo sportivo, parco sul lungo fiume, orti urbani, parte bassa cimitero, ecc;


Mappa Pauli Su Pranu Arredei, Pauli Sa Cozzighina, Pauli Leporinus, ecc.

Pauli Su Pranu Arredei (o Arridei): (2)  oggi località Parradei; gran parte dei terreni bonificati sono in affitto/concessione alla Cooperativa Quattro Mori fin dagli anni ’50 del secolo scorso.


Paludi tra Riola, Baratili e Nurachi  

Paul’e Coni (bonificata); Pauli Sa Spertura; (bonificata; si trovava parzialmente in territorio di Baratili); Paul’e Idda (bonificata; si trovava parzialmente in territorio di Nurachi); Pauli Santa Barbara; (bonificata, ricadeva quasi integralmente nel Comune di Baratili); Pauli Mare Foghe (palude che da il nome al fiume di Riola nella sua parte finale e che ricadeva in territorio di Baratili, San Vero e Zeddiani). Il fiume di Riola è il Rio Mannu o canale di Rio Mar'e Foghe; dai riolesi,in passato era chiamato "S'Indorau".


Paludi  a margine del lato sinistro del fiume, tra Riola e Cabras

Mappa Paul'e Fenu

Paul’e Fenu (bonificata); ricopriva un area adiacente al fiume estesa fin quasi allo sbocco sullo stagno; località tuttora denominata Palavenu;


Paludi sul lato destro del fiume, dal ponte verso lo sbocco sullo stagno di Cabras ed in prossimità dello Stagno Pischeretta (che costituisce parte dello stagno di Cabras)

Pischina Canis; Pauli Sa Rivera, Pauli Lutroxiu e Prunas, Pauli Su Stani Mannu e Pauli Brazzu Orrù;  Pauli Su Ludosu;

Nelle mappe non viene indicata la palude Pauli Rasu o Arrasu (Parrasu) che occupava la parte iniziale della sponda destra del fiume dal ponte in direzione ovest. 


Paludi  a margine o in prossimità della sponda ovest, nord-ovest dello stagno di Cabras

Mappa Pauli Trottas, S'omu 'e su cuaddu, Su Pischigeddu, Su Nassargiu, Cuccuru e Casas, ecc. 
(la mappa presenta una curiosità: al centro della palude Pauli Trottas è raffigurato una sorta di ragno o insetto)


Mappa Pauli Cannali Annadis, Corru Milis Manna, ecc.


Pauli Corru Mileddu; Pauli Corru Milis Manna; Pischin’Arranas; Pauli Cannali Anadis e Mortoriu S’Ebba; Pauli su Nassargiu (attualmente stagno Paui ‘e Istai); Pauli Cuccuru e Casas;  Pauli Oru Simbula; Pauli Su Pischigheddu; Pauli S’omu Su Cuaddu; Stagno Pauli Trottas; Pauli Ziricottu  (bonificata); Pauli Bacchile bertula (bonificata); Pauli Francisca Perra (bonificata);


Altre paludi nel Sinis di Riola

Mappa Pauli S'Untruxiu, Orgoleddu, Benatzu Su Moru, Civas, ecc. 

Pauli S’Untruxiu o S'Antruxiu (bonificata; S'Antruzu in riolese); Pauli Sa Segadroxia (bonificata; Segadroza in riolese); Pauli Benatzu Su Moru (parzialmente bonificata); Pauli Bidda Majori (ancora esistente in prossimità di Sal'e Porcus; parzialmente in territorio di San Vero Milis); Pauli de Civas; Pauli Orgoleddu (bonificata); Pauli Funtana Nuova (bonificata); Pauli de Su Gureu o de S’Ureu (bonificata); Pauli Leporinus (bonificata); Pauli Sa Cozzighina (bonificata); Pauli Pearba (bonificata; insiste solo parzialmente in territorio  Riola e per la quota maggiore in territorio di San Vero Milis).


Alcune  paludi e  stagni oggi (foto)

Pauli Civas

Pauli Trottas

Pauli Istai (o Pauli Su Nassargiu)

Pauli Istai 


post a cura di Gilberto Linzas


Note

(1) Dal libro “Zenti Arrioresa” di Claudio A. Zoncu pubblicato nel 2001, abbiamo notizie sulle attività agricole che interessavano alcune zone palustri più vicine al paese fino alla prima metà del secolo scorso:  

“Nel periodo primaverile, durante il prosciugamento delle paludi che attorniavano il paese (“Pala Fenu”, “Pala Rasu”, “Pala Coni”, “Sa Roia”, “Santrabara” e “Sa Paui Manna”, i riolesi seminavano legumi e ortaggi, ottenendo copiosi raccolti. Era famoso tra i paesi del circondario un tipo di fagiolo molto coltivato dai riolesi: “su pisu ‘e cara”, conosciuto ne paesi vicini anche con il nome di “su pisu biancu de Arriora”, preferito alle altre qualità per via “de sa bona cottura”.


(2)  Notizie storiche e annotazioni riguardanti le paludi di Pranu Arrideli e Sa Cozzighina,  tratte dal libro “Fatti e misfatti di Riola” di Giovanni Piras, pubblicato nel 2010:

“Chi si attarda oggi ad osservare quell’immensa palude di un tempo chiamata Pranu Arrideli, resta ammirato, direi sconcertato, dall’immenso cambiamento che in tal posto è stato fatto in seguito ai lavori di bonifica effettuati sullo stagno paludoso di Benettudi dai fratelli Carta, proprietari; col convogliamento verso Is Benas delle acque ivi stagnanti, che prima riversavano su Pranu Arrideli ed in seguito sulla palude de Sa  Cuzzighina, fino a raggiungere il Rio Mannu e il contiguo stagno di Cabras. Sapere che nel 1836 tanto Su Parradei che Sa Cuzzighina furono oggetto di contesa col marchese D’Arcais, che voleva impossessarsene quale feudatario, contesa che si risolse a beneficio del Comune perché il sindaco di allora vi si oppose, ritenendo che trattandosi di paludi non coltivabili e solo adibibili a pascolo  per alcuni mesi all’anno non potevano essere oggetto di chiudenda, quindi erano e dovevano restare proprietà del Comune."

…..

"La trasformazione fondiaria, le coltivazioni operate, il progresso che, se da un lato hanno dato la possibilità di rendere produttiva una si vasta area di terreno, ne ha modificato l’habitat,  e laddove migliaia di uccelli selvatici prosperavano tranquilli e facevano i loro nidi, rendendo l’ambiente una specie di zoo avicolo a cielo aperto, ora vi pascolano centinaia di pecore, di capre, di maiali, vacche e vitelli e vi si producono patate, legumi e granaglie di ogni sorta, sicché non è possibile pensare neppure lontanamente com'era al tempo dell’infanzia dello scrivente, quando appena ragazzino di dieci, undici anni, nel periodo dell’aratura e della seminagione, andava quasi tutte le notti a portare il cavallo al pascolo e poiché era lontano dal paese, dormiva là, sul margine di qualche fossato, sopra una bisaccia stesa per terra..."

….

"Ora, laddove le folaghe, le anitre, le quaglie, le galline selvatiche, le pavoncelle (su ziriziri) e nei cui bordi abbondavano le allodole, le cinciallegre e tanti altri tipi di selvaggina, compresi lepri e conigli, si vedono le pecore, le capre, le vacche, i tacchini e le galline, i maiali, tutti animali d’allevamento, coltivazioni di granaglie di ogni sorta, che danno la sensazione del progresso, ma che lasciano nel cuore di chi ha visto prima quei luoghi quel senso di rammarico e di amarezza come di chi prova la scomparsa di un bene perduto per sempre e che mai più potrà ritornare."

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1 commento:

  1. Molto interessante!Si dovrebbe studiare a scuola!Abbiamo bisogno di non dimenticare le nostre radici e approfondire!

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