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lunedì 13 giugno 2011

STORIA MEDIOEVALE DELLA SARDEGNA (sintesi - 3ª parte)


VASSALLAGGIO A PISA (1025/1323)

Alla sconfitta degli Arabi seguì un lungo periodo di vassallaggio della Sardegna alle due Repubbliche marinare.
I Genovesi si stabilirono nei territori facenti parte del Giudicato di Sassari (Torres) e in quelli del Giudicato della Gallura. Vi costruirono fortezze, castelli e città (Casteldoria, Castelgenovese, oggi Castelsardo, Alghero).
I Pisani si stabilirono invece nei territori del Giudicato di Cagliari, dove costruirono fortezze, castelli e città (Castel di Castro/ Cagliari, Villa di Chiesa/ Iglesias).


(Basilica romanico-pisana di Santa Giusta - XII sec.)

Da questo momento ha inizio, praticamente, lo smantellamento dei Giudicati, fatta eccezione per quello di Arborea. Quest’ultimo, comunque, dovette riconoscere l'autorità di Pisa e pagarle un tributo, oltre a quello che già pagava alla Chiesa (le famose decime).
Nonostante questi vincoli il Giudicato di Arborea attraversò un periodo di prosperità e benessere; disponeva di un porto (Cuccuru 'e portu) per mezzo del quale sviluppò intensi traffici marittimi, di numerose peschiere e di fertili terreni.
Pisa si inserì sempre di più nella vita e nelle vicende isolane; ottenne l’esenzione da tutte le tasse.
A Oristano i mercanti Pisani aprirono negozi lungo la via principale della città, l’attuale via Duomo. 


 (foto storica di Oristano - via Duomo)

Pisa influenzò anche culturalmente Oristano; alcuni nobili oristanesi, infatti, vi si stabilirono  per ragioni di studio, e qualcuno acquistò casa.
Il Giudicato di Arborea entrò, per la prima volta, nelle vicende continentali; suoi nobili rampolli (Donnikello-a) si accasarono in continente: a Genova, Pisa e in Spagna (Catalogna).
Durante questo lungo periodo, sul Giudicato di Arborea si sarebbero insediati una quindicina di Giudici, sulla cui identità gli storici non sono tutti concordi. Di questi, meritano particolare menzione Ugone I e Mariano II.
Dallo storico contemporaneo F.C. Casula, dell’Università di Cagliari, si apprende che Ugone era nipote del Giudice arborense Barisone I de Lacon Serra (1147/1174), perché figlio della donnikella arborense Sinispella, maritata in Spagna (Catalogna) col nobile Ugo-Poncio de Cervara (con questo nome venne chiamato anche Ugone I).

(ritratto di Barisone I d'Arborea)

“Alla morte di Barisone I d’Arborea, Ugone (detto Poncio) rivendicò il trono Oristanese contro le aspirazioni di Pietro de Lacon Serra, figlio di primo letto dello stesso Barisone.
Nel confuso periodo che seguì pare che Pietro, per mantenere il trono, si sia alleato con i Pisani, mentre Ugone, tramite la zia Agalbursia ed il re d’Aragona, si alleò con Genova per recuperare il Regno d’Arborea.
Morta Agalbursia e stipulata una pace fra Genova e Pisa il 7 luglio 1188, i due contendenti si accordarono nel 1192, sotto l’egida di Genova, per un “condominio che dava a entrambi la pienezza dei poteri sovrani senza scindere materialmente l’unità dello Stato”.
Sul Giudicato di Arborea quindi si insediarono due Giudici: Pietro I e Ugone I.
Ma il medesimo Giudicato venne rivendicato da due potenti parenti: Guglielmo I-Salusio IV, re di Cagliari, e Comita, re di Torres, che diedero subito battaglia.
“Nel 1195 Pietro I de Lacon Serra fu sconfitto dai due avversari e catturato insieme al figlio cinquenne; il condòmino Ugone I si diede alla fuga con l’arcivescovo Giusto.  
Oristano fu occupata e messa a fuoco; la cattedrale distrutta.  Poi venuto meno nel 1204 Pietro I de Lacon Serra ed avendo Comita di Torres rinunciato alle proprie pretese sullo Stato della valle del Tirso, Ugone I accettò di governare a Oristano in condominio con Guglielmo I Salusio IV di Càlari fino a quando, nel 1206, ne sposò la figlia di secondo letto, Preziosa.  
Il 30 Ottobre dello stesso anno egli si accordò col terribile suocero, Guglielmo, per rivedere i confini statali fra Càlari e Arborea, cedendogli metà della Marmilla.”.
Il Giudicato di Arborea quindi venne ridimensionato.

Testo a cura di Giuseppe Mocci


venerdì 10 giugno 2011

STORIA MEDIOEVALE DELLA SARDEGNA (sintesi - 2ª parte)


I GIUDICATI


Il primo Giudice, senz'altro discendente da un funzionario bizantino, pare sia stato un certo Jaleto o Gialeto; pare, perché gli storici non sono tutti d'accordo.
Comunque, tra Storia e leggenda, Gialeto viene considerato il primo Giudice-Re (711) della Sardegna autonoma e completamente distaccata dalla storia nazionale per alcuni secoli.
Gialeto risiedette a Cagliari, a capo del Giudicato cagliaritano;  da qui amministrò il suo Regno con la collaborazione dei tre fratelli (Nicolò, Tomaso e Inerio) ai quali affidò gli altri tre  Giudicati, ma sotto il suo controllo.

IL GIUDICATO DI ARBOREA

Questa Parte o Regione della Sardegna prese il nome prima di Arvarè, poi di Arbarei e, infine, di Arborea.
Il primo Giudice di Arborea di cui si ha notizia è Agatone, forse un discendente di Gialetonon vi è certezza perchè fino al Giudicato di Mariano II (1290-1296)  le fonti storiche sono scarse e controverse.
Spesso i nomi dei Giudici si ricavano da lastre marmoree ritrovate in chiese e monasteri (Bonarcado), oppure da testamenti e lasciti (fatti in favore sempre di chiese e monasteri).


(antiche mura del Monastero di Bonarcado)

Il Giudice Agatone sarebbe vissuto alla fine del secolo VIII e a lui sarebbero seguiti Galasio, Ugone, Gunalis, Mariano, Comita, Pietro, Torchitoro  o Orzocco de Zuri.
Dell'esistenza di Orzocco de Zuri ne parla lo storico del 1500 Giovanni Fara, che attribuisce a questo Giudice l’abbandono in massa della popolazione e di tutte le autorità della città di THARROS, capitale del Giudicato, e il conseguente trasferimento della maggioranza della popolazione ad Aristanis, che divenne la nuova capitale del GIUDICATO di ARBOREA.   
Parte della popolazione, invece, si trasferì a Cabras, Nurachi e Arriora (1070).
Questo trasferimento, naturalmente, fu preceduto dalla edificazione in Aristanis di opere militari di difesa, quali le mura e una fortezza, anche se non possenti come quelle che verranno costruite in seguito da Mariano II.


(Torre di Mariano II - Oristano)

Di Torchitoro il Fara riferisce che era figlio di Orzocco e Giudice di Cagliari.
In questo periodo i Giudicati sardi dovettero combattere a lungo per difendersi, da soli o in alleanza tra loro, dagli Arabi, che con continue incursioni avevano occupato, saccheggiato e distrutto le numerose Ville della zona costiera della Sardegna.
All'abbandono di Tharros, ormai ridotta a un cumulo di rovine, segue un periodo di tranquillità, non solo per Arborea, ma per tutta la Sardegna, perchè gli Arabi del famoso capo Muahib (Mugeto) furono sconfitti dalle flotte delle Repubbliche marinare di Genova e Pisa (1015/1025).
Queste due potenti Repubbliche intervennero su invito della Chiesa (Papa Benedetto nel 1015 e successivamente Bonifacio VIII) per liberare la cattolica Sardegna dai continui attacchi degli Arabi.
Naturalmente i Pisani e i Genovesi intervennero perché il Papa aveva promesso loro l’investitura del Regno di Sardegna, che faceva  parte, allora, del famoso patrimonio della Chiesa ereditato dall’imperatore del Sacro Romano Impero: Ludovico il Pio.

Testo a cura di Giuseppe Mocci